mercoledì 15 dicembre 2021

Processi che iniziano, altri che proseguono

Nuovo piccolo colpo di scena a movimentare la prima pagina del Domani cartaceo (per il resto stabile, tranne il lunedì): a parte l’editoriale a sinistra (oggi di Bragantini sul declino della finanza italica) e l’apertura a destra (oggi Trocchia sull’inizio del processo alla «mattanza di stato» a Santa Maria Capua Vetere) – con la tristemente nota illustrazione di Costantini già in prima oltre un anno fa e riutilizzata due settimane addietro per altre violenze in carcere a Monza – dopo 16 giorni dalla prima apparizione i tre richiami ad articoli interni (uno ogni sezione, con i colori rispettivi) da sotto la testata scivolano a fondo pagina, forse per dare più risalto ai titoli nella metà alta, forse per un miglior compromesso con chi non li ama o forse semplicemente «per vedere l’effetto che fa» (per citare il grande Enzo Jannacci): oggi Rizzolli sul crollo delle nascite, Azzollini sulle regole anti-Covid, Lucarelli sulla serie The Ferragnez. In manchette, 10° giorno di fila per il gruppo Mediapason. 

All’interno La Giornata in 7 news e Ricciardi su Renzi nell’inchiesta Open proseguono i Fatti, poi con De Luca sulla proroga dell’emergenza e Pasquino sulla vera patria «luogo della libertà, ma Meloni non lo sa», Di Giuseppe sulla «nuova Lega nucleare» che «sconfessa il passato per evitare la transizione» e ancora Ricciardi sulle indagini di Ravanusa (AG), Rizzolli sul crollo delle nascite «dramma nazionale che stiamo ignorando», Ponti & Ramella sul futuro ferroviario italiano dove «i costi superano i benefici»

e infine Martini sullo «scaricabarile di Musumeci» per i ritardi dell’incompiuta Ragusa-Catania. 

4 lettere (l’ultima sull’intervista di domenica a Bill Emmott con risposta di Di Giuseppe) e Bolzoni sulle «storie di ’ndrangheta e grandi imprese» (per il silenzio a parte Domani sull’inchiesta sull’Amaro del Capo) aprono le Analisi, poi con Azzollini sulle regole importanti tanto quanto il saperle comunicare,

una corposa inserzione unica (alta due righe ma in un unico riquadro) nella mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Cotugno sul clima che causa le guerre «e non sarà il veto della Russia a cambiare la realtà», Bressan sulle sanzioni al gruppo Wagner, Lerner sull’alternativa in Algeria a gas e petrolio,

concludendo con Mazzoleni sulla politica che «ha permesso ad Amazon di prendersi il Veneto». 

Lucarelli sulla serie The Ferragnez avvia le Idee (anche se la testatina rimane per errore Analisi...),

Cuperlo sul governo pubblico dei dati «per disinnescare i negazionismi», infine un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Gaspari alle autrici del romanzo Non è questo che sognavo da bambina di Sara Cafailla e Jolanda Di Virgilio. In giornata, altri spunti e segnalazioni.

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